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al testo di Alberto Becca
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C' era e c' è una casa molto.. disastrata con i muri scrostati, la porta scardinata la casa ospedale albergo o galera ove per troppi anni da mane a sera soggiornarano e sopravvissero (pare) uomini donne infermieri : son rare le memorie di luoghi come questo che non producano ansie o malinconia: resto a mezz' aria, attonito, perplesso quando passando per strada vedo adesso quei muri quei tetti quelle porte e le finestre con le persiane rotte, nascoste in parte dalle ginestre del giardino che, nel tempo che fu, vide gli umani camminare parlare guardarsi stringersi le mani abitanti forzati di un mondo senza pietà, prigionieri di se stessi e dell' umana crudeltà |
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